Art Market Report 2023

Qualche giorno fa Art Basel in collaborazione con UBS ha presentato l’ultimo report “The Art Market 2023”: l’analisi annuale del mercato globale dell’arte, firmata da Clare McAndrew

Secondo i dati riportati, nel 2022 il mercato dell’arte ha avuto una crescita lieve del 3% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 67,8 miliardi di dollari e riportando il mercato al di sopra del livello pre-pandemico del 2019. 

La prima metà dell’anno è stata caratterizzata da forti vendite nel settore delle aste, con molti prezzi record raggiunti. Galleristi e dealers hanno registrato risultati positivi, con il ritorno a un calendario fitto di appuntamenti, fiere internazionali ed eventi molto frequentati. Tuttavia, con l’avanzare dell’anno, il contesto economico-politico si è rivelato più impegnativo del previsto: l’instabilità politica ed economica, l’intensificarsi della guerra in Ucraina, il rapido aumento dei tassi di inflazione, i problemi di approvvigionamento e l’incombere di recessioni nei mercati chiave, hanno causato un raffreddamento del mercato, soprattutto durante il terzo trimestre, con segnalazioni di offerte e acquisti più contenuti. Per queste ragioni, la crescita del mercato nel 2022 è stata complessivamente più contenuta rispetto a quella del 2021.

Il più importante motore di crescita del mercato è stato quello delle vendite nella fascia alta di mercato. Il volume delle transazioni, pari a 37,8 milioni, è aumentato solo dell’1%. Questo incremento è dovuto principalmente alle vendite in galleria che hanno raggiunto una cifra stimata di 37,2 miliardi di dollari, pari al 55% del mercato, con un aumento del 7% su base annua. Mentre per le vendite in asta, il 2022 è stato caratterizzato da molti record, tuttavia nonostante questi picchi, le vendite complessive sono state molto più contenute. Si stima che le vendite totali avvenute tramite case d’asta, abbiano raggiunto i 30,6 miliardi di dollari, in calo del 2% rispetto all’anno precedente (31,2 miliardi di dollari nel 2021).

A livello mondiale gli Stati Uniti hanno mantenuto la loro posizione di leader, con una quota di vendite in valore che è aumentata del 2% rispetto all’anno precedente, raggiungendo il 45% del controllo del mercato. Il Regno Unito, nonostante le difficoltà politiche e finanziarie, è tornato al secondo posto con il 18% delle vendite, scavalcando la Cina che è, invece, scesa del 3%, a causa delle forti politiche restrittive e la cancellazione di molti eventi. La Francia ha mantenuto la sua posizione di quarto mercato mondiale dell’arte con una quota stabile del 7%.

Per quanto riguarda le vendite online, esse sono scese del 17%, con un fatturato pari a 11,0 miliardi di dollari, rispetto ai 13,3 miliardi registrati nel 2021. 

Anche le vendite di NFT su piattaforme esterne al mercato dell’arte, dopo aver raggiunto un picco alla fine del 2021 di quasi 2,9 miliardi di dollari, sono scese a poco meno di 1,5 miliardi di dollari, con un calo del 49% su base annua. Nonostante il significativo calo del valore, le vendite erano ancora oltre 70 volte quelle del 2020 (poco più di 20 milioni di dollari). 

di Chiara Stefanini