Claudia Gian Ferrari

Figlia dell’ideatore dell’Ufficio Vendite alla Biennale di Venezia (Milano 1945 – 2010) nel tempo diviene contitolare della galleria d’arte del padre. Predilige il recupero dell’arte tra le guerre, è infatti una figura di riferimento per la valorizzazione dell’arte italiana del XX secolo e la sua collezione, in gran parte esposta a Villa Necchi Campiglio (Milano), annovera opere degli esponenti del Futurismo ma anche di Giorgio De Chirico, Lucio Fontana, Piero Manzoni e molti altri. La sua attività è stata sempre guidata dalla passione per una ricerca critica e mai scontata; oltre al collezionismo si dedica anche alla curatela di mostre e alla pubblicazione di saggi e cataloghi sui maggiori artisti italiani, tra cui Sironi, Arturo Martini, Fausto Pirandello, Filippo de Pisis, Piero Marussig. Proprio quest’ultimo ha incoraggiato la collaborazione con il Museo Revoltella di Trieste, per il quale Claudia progetta mostre, scrive cataloghi e supporta ricerche.  Il suo è un collezionismo privato ma al servizio del pubblico: il grande archivio, il più completo per quanto riguarda il XX secolo, è da sempre a disposizione di studiosi e di istituzioni; inoltre oltre alla già citata collezione esposta a Villa Necchi Campiglio, Claudia Gian Ferrari ha destinato un’ampia selezione di opere al Maxxi, di artisti come José Antonio Munoz, Anselm Kiefer, David Salle, Agnes Martin, i fratelli Chapman e artisti più emergenti come Antonio Berti e Patrick Tuttofuoco. È stata proprio Villa Necchi ad accoglierla nel 2010, quando la grande collezionista si è spenta, lasciandoci in eredità valori oltre che opere d’arte.

di Camilla Rota e Francesca Sinagra